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“Corrado dal prossimo anno se non ti laurei le rate dell’Università te le pagherai tu”.
Avevo 21 anni e mio padre non aveva tutti i torti.
Sprecare la propria pensione per pagare la retta universitaria ad un figlio con scarsa voglia di studiare non sembrava una cosa sensata.
Facciamo però un piccolo passo indietro.
Sono nato in un piccolo paese del sud della Sardegna. Cresciuto in una famiglia molto religiosa con 4 fratelli. A 6 anni ho fatto il chierichetto alla parrocchia di paese, odiavo frequentare l’asilo. Per questo mio padre era costretto a portarmi con sé sul posto di lavoro. La mia era una famiglia in difficoltà economiche, molti figli da tirare su, con pochi soldi. Ricordo che a tavola separavamo i veli dei fazzoletti di carta per farli bastare…
Fin da piccolo sono sempre stato attratto dal poter parlare e imparare dalle persone molto più grandi di me. Ascoltavo ed ero una spugna. Questo con il senno di poi è stato uno dei motivi per cui ho bruciato velocemente le tappe anche nell’ambito di certe decisioni.
Le estati le passavo a casa di mio zio, un programmatore di software. Lui mi insegnò l’informatica.
Creai il primo blog a 13 anni e da quel momento continuai ad appassionarmi ad internet.
Adoravo leggere libri d’avventura, di giorno studente, di pomeriggio “programmatore” grazie a mio zio che mi trasmise la passione per i PC ed Internet. Quegli anni facevo il boyscout alla parrocchia di paese. Amavo le escursioni che facevamo in Montagna. Soli in mezzo al bosco buio, con una torcia, una bussola ed una mappa topografica con destinazione segnalata da raggiungere entro 2 giorni.
Quelle esperienze mi fecero apprezzare la natura, i viaggi e la voglia di cavarsela con poco o nulla. Costruire zattere, forni a legna con il solo fango e sassi, accendere un fuoco con.. nulla.
Una delle frasi che mi rimase dentro dei libri che leggevo era quella di Ralph Waldo Emerson:
“Non andare dove il sentiero ti può portare. Vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.”

Mi piaceva l’idea di esser la guida di una squadra, di ragazzi, che si fidavano di me e del mio intuito. Persone disposte a seguirmi per chilometri tra le montagne, fuori dai sentieri, nonostante intemperie, freddo e digiuni.
A scuola, medie, e superiori non sono mai stato un ragazzo popolare, anzi, ero lo sfigatello della classe che veniva bullizzato. I boyscout e la parrocchia erano per me la casa sicura, le amicizie vere con cui condividere le mie insicurezze e trovare una guida spirituale in grado di indirizzarmi verso i valori del contributo.
L’estate del 2003 ero deciso ad entrare in università per non apparire come la pecora nera della famiglia. A scuola non performavo e prendevo le botte dai compagni più grandi, non avevo tanti amici e sentivo su di me il grosso peso del giudizio dei miei fratelli più grandi (tutti laureati). I miei genitori aspettavano un segnale da quel figlio che non aveva una direzione nella vita. Ero sempre stato la pecora nera della famiglia ed era giunta per me l’ora della rivalsa.
Passai 3 mesi estivi che vanno dal Diploma alle Selezioni universitarie piegato sui libri.
Il risultato? Passai tutte le selezioni universitarie. Quell’anno capii che nessuna meta è irraggiungibile. Quando ti metti un obiettivo, per quanto difficile possa apparire raggiungerlo, la tenacia e la perseveranza sono la chiave di tutto.
Sapevo che nonostante le selezioni superate avrei dovuto comunque lavorare.
La verità?
Non avevo la minima idea se sarei riuscito mai a finire l’università.
Durante gli anni di università il patto era questo: i miei genitori mi avrebbero pagato l’università, io avrei dovuto provvedere a tutto il resto, macchina, benzina, libri, uscite con gli amici e fidanzata compresa.
Feci di tutto, dall’aiutante dentro un laboratorio odontotecnico, ai kebab e pizzette, a vendere sui giornali locali merci che acquistavo (dopo che ricevevo l’ordine) su internet.
Avevo capito che sotto necessità, mi sarei sempre saputo rimboccare le maniche. Pur non essendo figlio di dentista.
Volevo a tutti i costi diventare un bravo dentista. Ma non ero figlio di nessuno, avevo capito che mi serviva una strategia. Iniziai allora a leggere libri sulle strategie migliori usate dalle aziende per ottenere grandi risultati.
A 21 anni lessi la storia del successo della Xerox, la marca di fotocopiatori professionali. L’azienda offriva i propri fotocopiatori alle aziende per un periodo gratuito di 30gg. Dopo di che se l’azienda voleva, poteva acquistarli a fine del periodo di prova. Da questa storia presi spunto.
Decisi di inviare in tutta la Sardegna nei migliori studi dentistici una mia Video-presentazione, nella quale mi proponevo come apprendista non retribuito. In più rifacevo loro il Sito Web, gratis, tutto in cambio di poter frequentare il loro studio.
20 risposte in 24 ore!
Rimasi sbalordito dell’aiuto che le persone sono disposte a darti se proponi loro prima di tutto il tuo aiuto. La prima regola è DARE, incondizionatamente.
Fu così che scelsi i migliori studi dentistici con i nomi più popolari ma soprattutto importanti, con Master, PHD e riconoscimenti Internazionali della mia amata isola.
Una tale fama improvvisa non passò inosservata. E tra loro si scambiarono il mio nome.
Decisi di seguire gratuitamente 2 studi dentistici molto importanti e focalizzare le mie energie tutte sulla crescita rapida, conoscenze tecniche e scientifiche dei casi più complessi.

Focus 100% sulla eccellenza. E l’America.
L’anno successivo aiutai un rinomato dentista a realizzare un corso dedicato interamente alle riabilitazioni estreme della bocca. Gli studi che dovetti affrontare, per la preparazione di quel master, sotto la guida di più dentisti di fama internazionale, mi costrinsero ad allargare i miei orizzonti.
In Università ero l’unico a conoscere certe tecniche in maniera così approfondita. I miei colleghi il weekend andavano per locali, io li passavo in biblioteca o a casa a fotografare e trasformare in PDF libri che prendevo in prestito in biblioteca. Leggevo articoli su Pubmed, la più autorevole biblioteca scientifica online ed il giorno dopo si approfondivano con i pazienti.
In breve tempo, grazie ai miei sforzi e alle strategie che mi venivano insegnate, diventai un master di Odontoiatria senza esser ancora mai passato per una Università Americana.
I miei Maestri (che avevano fatto percorsi formativi per oltre 500.000€ in America e Svezia) mi stavano imprimendo tutta la loro conoscenza ed indirizzando verso le fonti giuste.
L’anno dopo seguì un corso specifico in Bio-Emulazione in America con Pascal Magne, il guru a livello mondiale dell’a Bio-Emulazione e poi il lungo viaggio in Svezia, a Gotheborg, la mecca della Parodontologia moderna, branca della odontoiatria che cura la Piorrea.
Ancora non sapevo che tutto questo viaggiare, non avrebbe fatto altro che, volente o nolente, allontanarmi dalla mia Isola e dall’Italia.
Nel giro di pochi anni mi laureai, con tesi dedicata al Grande Rialzo del seno Mascellare, la ricostruttiva più complessa delle basi ossee su pazienti che non hanno osso per poter mettere impianti dentali. Fu una tesi scientifica di grande spessore, che venne persino premiata nel 2003 a Verona come miglior tesi dell’anno, sezione Implantologia Avanzata.
Passai dal non esser figlio di papà, con tutte le strade professionali ed universitarie precluse, ad esser sponsorizzato da 2 grandi maestri in grado di consigliarmi ed appoggiare il mio ingresso nelle migliori Università Europee ed Americane.
